In questo Wonderland Talk Lello Cassinotti presenta, insieme alla curatrice Ilaria Bignotti, il suo volume d’artista ARTAUD E I SUONI DELLA CRUDELTÀ. La sua ricerca nasce dal suono, prerogativa essenziale al gesto musicale e alla condizione di ascolto, dal silenzio in musica (sebbene non esista in assoluto) come pausa, sospensione, attesa laddove anticipa l’accadere o contiene l’eco dell’accaduto. Il silenzio è parte pregnante della composizione, sia essa musicale, poetica o altra espressività, il silenzio è ritmo.
Di (a da in con su per tra fra) Artaud ci sono centinaia di libri, pubblicazioni, saggi, tra quelli che Lello Cassinotti ha incontrato non ne esiste uno che tratti espressamente del rapporto con la musica eccetto qualche articolo o capitolo. Nelle sue letture Cassinotti ha cominciato anni fa a sottolineare tutte quelle frasi che avevano a che fare con i termini quali musicalità, voce, suono, sonorità. Le frasi più o meno palesi le ha poi composte o scomposte ognuna in un collage unitamente a delle immagini di Artaud, suoi disegni o immagini che lo riguardano direttamente come sorta di poesia visiva. Il formato è uguale per tutti, le sinapsi formali si rincorrono, la bocca è espressione astratta preverbale, scoppio, e la parola spesso incomprensibile a guisa di “basta con i capolavori”, un esercizio di stile forse.