L’idea
Entanglement, che in inglese significa “intreccio”, è un termine entrato nell’uso comune nel 2022 quando il Nobel per la fisica è andato a tre scienziati, Alain Aspect, John F. Clauser e Anton Zeilinger, per i loro esperimenti sui fotoni. E’ un legame particolare tra particelle quantistiche: due particelle sono “entangled” quando il comportamento di una particella è immediatamente correlato allo stato dell’altra, anche se a notevole distanza.
Le conseguenze sono assurde per il pensiero comune: l’idea di un’azione a distanza sembra mettere in discussione non solo il concetto di causa/effetto, ma anche quello di collocazione di un oggetto, e persino l’idea di tempo lineare.
L’entanglement sembra suggerire che ogni singola particella dell’universo è connessa a qualunque altra – quasi riprendendo antichissime teorie cosmologiche, come quelle taoiste, sciamaniche e presocratiche.
In tal senso, il termine “entanglement” è stato impiegato anche al di là del significato strettamente scientifico, e in tal senso vi si riferisce l’opera di The Prism, pseudonimo artistico dietro cui si cela un personaggio influente nel campo dell’economia nazionale, e autore di operazioni complesse ispirate allo sciamanesimo e alla riconnessione spirituale.
La mostra
Entanglement, tenendo fede al suo concept, è sì una esposizione, ma anche molto più che una mostra d’arte. Ambientata negli spazi storici del piano nobile del Palazzo Martinengo Colleoni di Malpaga (oggi MO.CA) a Brescia, interamente affrescato, la mostra è una rassegna delle stupefacenti opere di The Prism, dai potenti colori e dalle forme tonde e ipnotiche, che devono essere considerate dei veri e propri “portali”, cioè oggetti di meditazione spirituale affascinanti, ma anche capaci di trascendere la semplice bellezza estetica.
The Prism, progetto artistico interattivo creato da Stefano Simontacchi (www.theprism.com), oltre ad avere avviato un percorso unico nel suo genere, ed avere coinvolto in un dialogo a più riprese neuroscienziati, medici, scrittori e uomini di fede nel public program presso lo spazio permanente THE PRISM CORE CENTER a Milano, è stato di recente protagonista di una esposizione al Consolato Generale d’Italia a New York (maggio 2024).
Le opere di The Prism, che nascono come piccoli schizzi o elaborazioni grafiche, si traducono poi in impressionanti lightboxes retroilluminate, in opere riflettenti su dibond, e in “pianeti” (opere sferiche tridimensionali), intesi come “centri di energia” cosmica e come “acceleratori spirituali” per lo spettatore.
A completare la mostra, oltre all’esposizione per la prima volta dei disegni autografi dell’autore e di alcuni testi filosofici di riferimento, la proiezione del film Project Revelation di The Prism (regia J. Farina, 2023) con Malika Ayane protagonista (oltre un milione di visualizzazione su YouTube), evocazione poetica e surreale dell’universo artistico e mentale dell’autore, che esprime il senso segreto ed enigmatico del percorso immersivo Project Revelation ed è da intendersi come un viatico alla vera e propria esperienza che lo spettatore potrà̀ fare da solo nello spazio THE PRISM CORE CENTER in Piazza Napoli 22 a Milano.
