Lost in Time esplora il trittico di Francis Bacon, “Triptych, maggio-giugno 1973”, ispirato al suicidio di George Dyer, compagno dell’artista. Dyer si suicidò nel bagno di un hotel prima dell’inaugurazione della mostra al Grand Palais di Parigi. Bacon stesso affermava di preferire i trittici per la loro somiglianza con il montaggio filmico, creando un linguaggio visivo che combina teatro e cinema.
Lo spettacolo segue due linee narrative: una focalizzata sul momento drammatico della morte, l’altra sull’analisi psicologica del personaggio. Esplora il tema della morte e del suicidio, ora considerati tabù nella società contemporanea, privi dei rituali che un tempo permettevano di affrontarli con un senso di accettazione.
Lost in Time invita a riflettere sulla perdita dei punti di riferimento che rendono la morte un argomento di orrore e solitudine, proponendosi a un pubblico ampio e diversificato per età e background.
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