Un’esplosione, un crollo, macerie e un mondo che non c’è più. Tra la polvere e l’eco lontana di un mondo che le si è sbriciolato tra le dita, che le è crollato addosso, senza una meta apparente o forse richiamata da un istinto primordiale verso casa, attaccata ad un filo di speranza, una donna vaga sospinta dal vento.
È un mondo che crolla, finisce e sfinisce. Il bilancio di quel che si è perso e di quel che rimane, la strada, se c’è, che si può percorrere, una meta, se c’è, da raggiungere. Fuggire, restare, cantare, danzare, ricordare, arrendersi, resistere, combattere? “Cosa faccio adesso?” Ve lo siete mai chiesto? “Mi è crollato il mondo addosso” Lo avete mai detto? Il processo di ricerca dentro questo lavoro è scaturito da domande come queste.